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martedì 21 agosto 2012

Come trasformare una macchina in un comodo camper...

Eh sì, le ferie si avvicinano anche per me e la voglia di partire come sempre è tantissima, per cui ho deciso di raccontarvi la nostra soluzione low-cost per viaggiare in libertà!
La nostra suite
Dovete sapere che ho la fortuna di avere un padre, che oltre ad essere un chirurgo molto bravo è anche un grande amante del fai da te, del campeggio e della ricerca di soluzioni funzionali a basso costo, magari riciclando (beh, sì...la genetica non è acqua...), per cui spesso e volentieri mi trovo a confrontarmi con lui per risolvere problemi logistici... e poi passo dalla mamma per risolverli in modo allegro e colorato (anche qui direi che il DNA non mente).
Prima che nascesse mia figlia il problema era davvero inesistente... si riempiva il bagagliaio finchè ci stava roba e poi si passava al sedile posteriore dell'auto! Bastava caricare le cose con una certa intelligenza in modo da riuscire a recuperare con facilità quelle che servivano prima, ma tolto questo era tutta una passeggiata!
La sala da pranzo a Cognac...
Da quando è arrivata Elena però le cose si sono un po' complicate e abbiamo improvvisamente scoperto che essere ordinati e organizzati non erano solo una vaga e lontana meta di un paese impossibile, ma un imperativo categorico se volevamo continuare a fare delle vacanze!
In molti ci hanno preannunciato catastrofi apocalittiche se non avessimo rinunciato ai nostri vagabondaggi estivi con la tenda... quasi tutti ci hanno consigliato una tranquilla settimana al mare da stanziali (magari in una pensioncina), dicendoci che i bambini non possono essere portati in tenda, che, oltre a rischiare la salute di nostra figlia, ci saremmo rovinati i nostri 15 giorni di ferie.... I più temerari ci hanno detto che assolutamente senza un camper o una roulotte non avremmo potuto muoverci... ma noi non avevamo la disponibilità nè di uno nè dell'altro per cui...
Scatola cucina
Dopo aver brevemente consultato la nostra pediatra di fiducia (nella fattispecie la mia mamma) e aver ricevuto rassicurazioni sul fatto che una bimba di un anno non muore di tendite, anzi ottiene innumerevoli benefici da una vacanza all'aria aperta, entusiasti abbiamo cominciato a cercare una nuova tenda visto che il nostro igloo spartano era davvero troppo piccolo per tutti e tre... risolto il problema abitativo con una mega tenda a quattro posti della Decathlon, restava però il problema di attrezzare la nostra macchina in modo da riuscire a soddisfare le esigenze di una uneenne in pochi istanti... quindi...preparare una pappa alla veloce, cambiare un pannolino in poche mosse, distrarla mentre si viaggiava, rendere confortevole il suo alloggiamento e trovare un punto di contatto tra le sue esigenze e quelle spartane dei suoi genitori... Vero che nel frattempo il bagagliaio a mia disposizione si era espanso grazie a un provvidenziale cambio auto, ma pur sempre impresa non facile... così sono partite le consultazioni famigliari per trovare la soluzione logistica perfetta!
Scatola letto
Sicuramente non ci era più possibile caricare a caso il bagagliaio e poi buttare ciò che non ci stava sul sedile posteriore, ma allora come fare? In primis è stato necessario fare un calcolo ben ponderato delle cose che ci sarebbero state necessarie per i 10 giorni di campeggio e tagliare su tutte quelle superflue... siccome non sono mai stata troppo precisa ho deciso di farmi una bella tabella divisa per aree di comptenza... Colonna uno Elena, Colonna due Dormire, Colonna tre Mangiare, Colonna quattro lavarsi e così via. In ogni colonna ho scritto tutto quello che ci serve in modo da poterlo spuntare man mano che preparavo i bagagli...
Scatole atrezzi e pulizia
Scatola lavaggio
Già... i bagagli... ci restava ancora il problema di rendere in qualche modo fiunzionale il carico dei bagagli in modo da sapere esattamente dove trovare qualsiasi cosa in tempi brevi! E qui è scattato il confronto familiare e abbiamo progettato il nostro camper/macchina fin nel minimo dettaglio! Innanzi tutto mi sono procurata delle scatole in plastica di quelle che si usano per riporre i vestiti al cambio di stagione, 2 grandi, 2 medie, 2 piccole. In ogni scatola ho messo il materiale utile per una determinata cosa, quindi ho la scatola/cucina, la scatola/letto, la scatola/lavaggio, la scatola/attrezzi, la scatola/pulizia e la scattola/asciugamani. Fuori dalle scatole restano solo la tenda, i sacchi a pelo, il fornello e il tavolo e gli abiti, che però vengono caricati in tre distinti borsoni con altrettanto rigore.

La cosa più complicata è stata riuscire a trovare un assetto di carico funzionale nel bagagliaio, ma ho avuto la fortuna di trovare delle scatole che sembrano fatte apposta, per cui dopo un po' di tentativi ho trovato la quadra perfetta! Purtroppo la tenda nuova non è più così compatta come il vecchio igloo e da sola occupa mezzo bagagliaio... così dopo aver tenuto il primo anno i borsoni sul sedile di fianco a Elena, abbiamo preso una di quelle bagagliere rigide da mettere sul tettuccio della macchina e anche qui ho studiato un assetto di carico funzionale e pratico per evitare di stiparla di roba e di farla espodere in viaggio... 
Ed ecco che la nostra station wagon è trasformata in un comodissimo camper con cui viaggiare per l'Europa! E al primo viaggio con la piccola unenne Elena che ci ha portato nella splendida Dordogna ne sono seguiti uno in Croazia, uno nel Periguex e, se tutto va bene, tra pochi giorni uno nella vicina Provenza! Ah già dimenticavo...la unenne si è divertita un mondo e adesso aspetta ogni anno con ansia la partenza e i genitori sono sopravvissuti e anzichè stressarti si sono divertiti un sacco a fare con la loro bimba un'esperienza un po' avventurosa ma con tutti i confort possibili!!!

Ile d'Oleron 2011
Ile d'Oleron 2011
La Rochelle 2011

Plitvice 2010

Plitvice 2010
Spalato 2010





Alla scoperta delle origini della famiglia



giovedì 16 agosto 2012

Idea regalo per bimbi che hanno troppi giochi!

Gli amici del cuore dela mia bimba sono due fratellini che compiono gli anni un giorno dopo l'altro e che hanno tantissimi giochi che usano davvero molto poco, per cui ogni anno mi si pone il problema di cosa regalare loro, che possa essere in qualche modo speciale... quest'anno ero davvero senza idee, finchè proprio la mia bimba mi ha dato il suggerimento giusto!
Erano mesi che mi chiedeva di dipingere una sua maglietta e me lo ha ricordato proprio nel momento in cui stavo pensando a che cosa regalare a questi miei quasi-nipotini.
Così sono andata a cercare dei colori da stoffa di facile utilizzo e ho preso delle tempere e dei pennarelli apposta. Poi sono andata ala Decatholn e ho comprato delle magliette bianche di cotone super economiche (le ho prese in taglie grosse in modo che i bimbi le possano indossare anche il prossimo anno)... Ho fatto un pacchettino e gliele ho consegnate il giorno della loro festa... devo dire che quando lo hanno aperto sono rimasti un po' delusi dal fatto che non ci fosse nulla di scintillante per regalo e che, presi dai mille regali che stavano scartando, hanno velocemente accantonato quel dono bizzarro. Sapevo che sarebbe successo, per cui ho aspettato che la festa finisse e li ho presi tutti e tre (eh già mica potevo scartare la mia aiutante di pasticci preferita) e ho spiegato loro qual'era il mio regalo...
Allora sì che gli occhi hano cominciato a scintillargli e avrebbero voluto cominciare subito a fare gli artisti, ma era ora di cena così li ho stoppati e ho aspettato di avere un pomeriggio da dedicare a loro anima e corpo.... Ci è voluto qualche giorno, ma ne è valsa la pena! Ecco a voi il magico risultato!
Che gusto immergere le mani nel colore senza che nessuno ci sgridi

Mangiare un ghiacciolo e stampare mani piene i colore...una meraviglia!


tutti i colori dell'arcobaleno per le mani dei bimbi...a ognuno la sua maglia...


Opere d'arte finite e stese ad asciugare.
E alla fine un regalo anche per me!

domenica 5 agosto 2012

Da inutile bottiglia di plastica a.... braccialetti allegri per l'estate!

Comincio a pensare che tra una bottiglia di plastica e un maiale ci siano delle similitudini... ho scoperto infatti che, come per il maiale, nulla si butta via della bottiglia di plastica!
Dopo aver realizzato i barattolini per il burro cacao e i portapenne per l'ufficio di cui vi ho raccontato qualche tempo fa mi restavano dei pezzi di plastica e stavo per buttarli nella differenziata, quando mi è balenata una nuova idea per utilizzarli...trasformarli in... perle!
Ehm...no non sono ancora un'alchimista e non ho trovato la formula per trasformare il piombo in oro e la plastica in perle, ma visti i risutlati ottenuti con il portapenne ho pensato che la plastica fusa avrebbe potuto produrre degli effetti simili a quelli del vetro con l'indubbio vantaggio del peso inesistente e della quasi indistruttibilità!  Detto questo ora vi racconto cosa ho combinato...

L'occorrente per questo progetto sarà:
  • una bottiglia di plastica (anzi degli avanzi di una bottiglia di plastica)
  • un accendino (o una candela)
  • uno spillone
  • una pinzetta per le ciglia (facoltativo)
  • filo elastico colorato (circa tre metri per ogni colore)
  • un uncinetto misura 2 (scusate ho dimenticato di metterlo nella foto!)

Prendete un pezzo della vostra bottiglia (se avete realizzato i due progetti precedenti vi avanzerà la parte tra il collo e la metà bottiglia) tagliatelo in sticioline verticali di circa 1, 5 cm, poi prendete due o tre di queste striscioline, sovrapponetele e tagliatele ancora a formare dei quadratini. Non importa che il lavoro sia preciso e che i pezzetti siano tutti uguali visto che poi la plastica verrà fusa.

A questo punto prendete l'accendino o una candela (ve la consiglio perchè è più facile da gestire) e la pinzetta per le ciglia. Con una mano tenete il vostro quadratino chiuso nella pinzetta e con l'altra avvicinate l'accendino acceso quanto basta a deformare la plastica, ma non troppo per non lasciare aloni di bruciato. Appena il vostro quadratino si sarà sciolto il giusto, cominciate a scaldare la punta dello spillone e quando sarà ben calda forate un angolo della vostra prima perlina... il gioco è fatto! Ripetete il lavoro su tutti i quadratini che avete ritagliato.Finita questa prima parte di lavoro tagliate tre metri di filo elastico colorato e piegateli a metà così da ottenere un filo doppio lungo circa un metro e mezzo.
Con l'uncinetto iniziate una catenella sempilce, semplice e portatela avanti per qualche cm (la lunghezza del braccialetto ovviamente dipende dalle dimensioni del braccio che lo deve portare), indicativamente tra i 3 e i 5 cm. A questo punto infilate su uno dei due fili la prima perlinae lavoratela insieme con il filo, fate due o tre catenelle e infilate una seconda perlina, poi una terza e così via fino ad ottenere la parte del braccialetto che starà sopra il polso (indicativamete saranno poco più di 5 cm e si useranno circa sei o sette perline). Proseguire la catenella semplice semplice per pari lunghezza di quella iniziale, chiudere il lavoro e annodare insieme i due capi del bracciale che, essendo elastico non avrà bisogno di chiusure metalliche.
Fatene di più colori e portateli tutti insieme... l'effetto sarà strabiliante!!
P.S. Questa può essere un'idea carina da realizzare con i vostri bimbi (solo il braccialetto) e può essere un'alternativa molto economica a quei terribili braccialetti di cui sono affollate le edicole che sembra siano un must per ogni estate e che ci "costringono" a spendere soldi assolutamente inutili!

sabato 4 agosto 2012

Gelato di pollo



Imparar Viaggiando è sicuramente il mio motto preferito... sono curiosa alla nausea e in ogni posto in cui vado cerco spunti e idee utili per la mia quotidianità. Per questo quando sono in ferie amo andare a fare la spesa nei mercati locali... lì ci trovi davvero una montagna di idee da usare in casa per rendere una normale cena un evento allegro e giocoso, o un momento di "saudade" che ricordi i giorni di ferie. Oggi vi racconto una banalissima ricetta copiata dai supermercati istriani, che però porta sulla nostra tavola una ventata di immancabile allegria!
Signori e signore...ecco a voi...
IL GELATO DI POLLO
Occorrente:
  • Un petto di pollo (o anche solo mezzo)
  • Stecchini lunghi per spiedini
  • Spezie a scelta (personalmente le cambio di volta in volta...)
  • Sale q.b.
Preparazione:
Tagliare il petto di pollo seguendo le fibre in verticale creando dei pezzi di carne lunghi quanto il petto e larghi 2/3 cm (ne vengono circa sei per ogni mezzo petto), infilare lo stecchino per lungo in modo che spunti solo un pezzettino al fondo, cospargere la carne di spezie (la quantità ovviamente è a piacere). Mettere sul fuoco la piastra e scaldarla molto bene spargendoci sopra il sale in quantità sufficiente per i vostri spiedini. Mettere gli stecchini sulla piastra e cuocere bene (odio il pollo mal cotto) e... servire il GELATO DI POLLO a tutta la famiglia!
Non sarà l'uovo di Colombo, ma credo sia un'idea carina per cucinare in allegria il petto di pollo!!

giovedì 2 agosto 2012

Troppe pesche in casa?! Ecco come fare un ottimo succo di frutta!

Proprio quando pensavo di prendermi qualche giorno di pausa nelle mie preparazioni culinarie mi arrivano in omaggio molte pesche... e sì che lo Smaro ne mangia anche 4 in un colpo, ma ne abbiamo davvero troppe così ho dovuto trovare dei modi per trasformarle in maniera da poter portare il gusto dell'estate nei mesi freddi dell'inverno... Una conoscente mi ha passato la ricetta per fare il succo di frutta e... che dire... non ho potuto evitare di provare a farlo anche perchè è davverouna ricetta semplice, veloce e indolore! 
Ovviamente, mi conoscete, mentre cominciavo a pelare le pesche pensavo già a come potrò utilizzare il succo di frutta... Ma andiamo con ordine...







Ecco gli ingredienti che vi serviranno se vorrete provare a seguirmi:
  • 1 kg di pesche sbucciate e tagliate a pezzetti
  • 2 litri di acqua
  • 350 gr di zucchero
  • 2 limoni (solo succo)
Prendete una pentola bella capiente e mettete insieme tutti gli ingredienti, con un frullino a immersione frullate bene tutte le pesche, poi mettete sul fuoco allegro e portate ad ebollizione schiumando secondo la necessità.
Fate bollire per 10 minuti al massimo. Versate il succo bollente nelle bottiglie precedentemente lavate e sterilizzate e  chiudete ermeticamente. Se volete essere più sicure della durata del succo mettete le bottiglie, avvolte molto bene con degli stracci, in una grossa pentola e copritele d'acqua, portate ad ebollizione e poi spegnete il fuoco. Il succo di pesca è pronto!
Il risultato è un succo molto liquido e profumatissimo... non so se riuscirò a tenerne da parte a sufficienza per fare l'esperimento che ho in testa da quando sbucciavo le pesche... ma se ci riesco...promesso che ve lo racconto! E ora su, dai, mettetevi al lavoro anche voi! 

mercoledì 1 agosto 2012

Uno sfogo


Valle Maira - Campo base
estate 2010

Oggi nessuna autoproduzione... solo una riflessione su una cosa che mi amareggia molto.. ovvero la scarsa attenzione che abbiamo noi italiani nel valorizzare la nostra terra.
Ogni anno con i miei genitori e le mie sorelle cerchiamo di regalarci un weekend di vacanza tutti insieme. Siccome siamo tutti amanti del campeggio itinerante, ma non riusciamo mai ad organizzare per più di un paio di giorni cerchiamo sempre mete molto vicine. Quest'anno, complice anche il fatto che la mia sorellina doveva partire per il campeggio scout (come capo eh), che sarà in Val Casotto, abbiamo cercato un posto vicino alla sua meta. A quanto pare in zona esiste un unico camping a San Giacomo di Roburent, per cui è lì che siamo andati ed è lì ho avuto la conferma che noi italiani teniamo veramente poco a dare buona impressione di noi....
Questo campeggio è l'unico nel raggio di molti chilometri (e già qui ci sarebbe da riflettere) e anzichè presentarsi pulito e ordinato e dare a dei nuovi avventori delle piazzole civili in modo da far loro venire voglia di tornarci... beh li piazza su uno spiazzo sassoso e assolato, su piazzole delimitate da mattoni di cemento (ma ben vicine al bar), con bagni a dir poco vetusti (anche se discretamente puliti onor del vero)... sistemazione che avrei potuto capire se non ci fossero stati più altri posti disponibili, ma a pochi metri di distanza c'erano piazzole ombrose e molto più gradevoli assolutamente deserte! La cosa più sgradevole però è stato il conto... assolutamente spropositato rispetto a ciò che veniva offerto.


Saluzzo - Piazza Vineis
Una carovana suona in piazza creando un incredibile momento di festa
Estate 2012

Ma a deludermi non è stato solo il campeggio! Anche san Giacomo di Roburent mi ha dato la sensazione di un paese che poco tiene a mostrare se stesso e le sue bellezze nel migliore dei modi. Sicuramente l'edilizia selvaggia degli anni settanta non giova a migliorare l'aspetto di un paesino di montagna, ma se il poco che è rimasto fosse un po' meglio valorizzato... C'è una chiesetta progettata dal Gallo (architetto che nella nostra zona ha realizzato parecchie chiese agli inzi del '700) che sarebbe molto carina e piacevole da visitare, ma che se non sei curioso nessun cartello ti invita a vedere! In compenso grandi cartelli ti invitano al circo o nel negozio che fa le offerte migliori...e se vuoi passeggiare lo devi fare facendo una ginkana tra le macchine!
Devo ammetere però che il parco giochi del paese è veramente carino e che con i lavori che stanno facendo sembra diventerà molto bello, almeno i piccoli potranno godere di uno spazio piacevole e dedicato completamente a loro...

Valcasotto - Bar formaggeria - Estate 2012

La cosa che mi ha intristito molto chi passa per caso in questo posto sicuramente non è invogliato a ritornarci dopo essere stato spennato una volta!
Nella vicina Francia (dove anche il più insificante dei comuni ha un suo piccolo campeggio municipale) si trovano piccoli angoli di paradiso dove tutto è ben tenuto, dove l'ospite non è fatto sentire come il turista da spennare (anche se poi, vista l'accoglienza la voglia di spendere un po' ti viene) e dove il patrimonio paesaggistico e culturale è messo in risalto e non nascosto, fino anche ad eccessi opposti!
Penso che se imparassimo dai nostri vicini francesi (che spesso dileggiamo) a valorizzare il posto in cui viviamo, ad accogliere il turista come un ospite e non come un pollo da spennare, se arrivassimo a capire che un campeggiatore non è un turista di serie B e che se gli si offrono aree per sostare con il camper o con la tenda piacevoli, si fermerà nella nostra città e poi ne parlerà ad altri, avremmo una grandissima opportunità sia economica che culturale... Chissà che questa crisi possa insegnarci ad amare un po' di più quello che abbiamo e che non vediamo!
Scusate il post un po' noioso...ma sentivo davvero il bisogno di sfogarmi!