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martedì 23 aprile 2013

Comitato liberazione mamma

Comitato liberazione mamma
Stavo giusto rimuginando sul fatto che da troppo tempo non scrivo nulla sul blog, più di un mese di silenzio (ma io ve lo dissi tempo fa che la costanza non è una delle mie doti), quando in redazione del BBmag salta fuori il link a una iniziativa che mi incuriosisce.... Il Comitato Liberazione Mamma leggo e bang! Folgorata sulla via del web, mi ritrovo dentro le mia storia di mamma... che a raccontarla fa un po' ridere, o forse accapponare la pelle perchè sin dalla gravidanza mai nulla è come deve essere...
In un articolo che ho scritto poco tempo fa, ho raccontato, quasi come se fosse una puntata di ER, le peripezie che hanno portato alla nascita della mia piccola pulce, Elena... Ho scelto di raccontarlo così proprio perchè troppo spesso, preda dei servizi fotografici su riviste patinate o di racconti dolcissimi sui mesi dell'attesa ascoltati in tv, ci facciamo un'idea meravigliosa della gravidanza e poi... beh, poi alla prima contrarietà ci deprimiamo e pensiamo che solo a  noi capita una sfortuna così sfortunosa (ma vi assicuro che nel mese trascorso nell'ostetricia di un ospedale di storie un po' sbilenche ne ho viste tante)... e se ci deprimiamo in gravidanza son guai... perchè per quanto le cose possano non coincidere con la deliziosa idea che ci eravamo fatte dei nostri nove mesi, in fondo a gestire la cosa siamo ancora solo noi stesse e al massimo il nostro partner che con pazienza (o con un po' stizzita di incredulità) raccoglie i nostri sfoghi, le nostre lacrime, magari qualche vomitino qua e là...
Ragazze, future mamme, sorridete... Il peggio (o il meglio?) deve ancora venire!!
No, dai, non vi buttate giù... rideteci sopra, perchè imparare a prendersi in giro e a ridimensionare i problemi sarà una delle cose che dovrete imparare più in fretta dal giorno in cui vostro figlio nascerà!
Ok, armatevi di pazienza e leggete le prossime righe... non saranno poche, ma arrivate fino in fondo, solo così potrete sapere come è nata MammaFra, con tutti i suoi pasticci, i suoi dubbi e i suoi patemi!
Dopo la non proprio lineare gravidanza, finalmente ecco che Elena è con noi... Lo Smaro... beh sì, di sicuro è vittima di un colpo di fulmine, della freccia di Cupido... e quando vede sua figlia da persona un po' distaccata si trasforma in padre super premuroso e super presente in un solo attimo...
E la Fra? Mah, dire che entra nel ruolo di mamma appena risvegliata dall'anestesia, sarebbe davvero un'eresia!  La Fra non si sente affatto MammaFra... guarda quel fagottino e pensa... guarda quel fagottino e invidia un po' lo Smaro che si è calato subito con naturalezza nella parte, mentre lei, povera Fra, i punti fanno male e poi... mannaggia ecco mi mancava anche questa...la gestosi post partum! In poche parole pressione alta, tanto mal di testa, valori tutti sballati... uff, ma tutte a me devono capitare?
E da una parte i medici che ti dicono che devi stare attaccata a quell'aggeggio che ti monitora la pressione, dall'altra le infermiere pediatriche che ti dicono che devi attaccare la piccola... il capezzolo che è introverso, i consigli più o meno utili di chiunque si sente titolato a spiegarti cosa fare e come farlo, le visite di parenti e amici in cui devi sorridere, ma intanto la testa ti scoppia e,dulcis in fundo, quando ti stai preparando per tornare a casa ti dicono che è meglio se fai ancora un giorno in ospedale per monitorare i valori...
No, decisamente, la Fra che pensava fosse automatico diventare una mamma, si sente solo frastornata e non sa bene come comportarsi con quel fagottino!
L'unico pensiero fisso che ha è che la vuole allattare, perchè ALLATTARE FA BENE, perchè BISOGNA ALLATTARE i propri figli per essere mamme vere... ma il latte fatica ad arrivare e Elena (ma che stranno chiamare con un nome preciso quel fagottino), fin dal primo giorno mi fa capire che da una mamma pigrona poteva solo nascere una figlia altrettanto pigra!
A lei di sforzarsi di ciucciare proprio non iteressa...preferisce dormire e farsi coccolare da papà!
Così provo ad attaccarmi al tiralatte della neonatologia, nella speranza che stimoli la montata lattea e che aiuti il mio capezzolo a svilupparsi nel modo corretto! La cosa funziona e comincio a produrre latte in quantità sufficiente a saziare una formica, ma ne sono fiera... mia figlia potrà essere una formica nutrita da me!
Finalmente rientriamo a casa, tutti e tre...ma la prima tappa deve essere una farmacia! Dobbiamo affittare il tiralatte e procurarci un po' di latte in polvere visto che la pediatra che ci ha dimesse non sembrava dell'idea che il latte per le formiche fosse sufficiente (il calo ponderale della pulce era stato davvero esagerato).
Ok, ora siamo pronti a entrare in casa e iniziare la nostra vita in tre...
Ma la Fra? è bastato uscire dall'ospedale per diventare MammaFra? No, direi che ancora non è bastato...sono solo sei giorni e quel piccolo fagotto, ora finalmente cosa diversa da lei,  ancora non sembra  aver fatto il miracolo di farla sentire davvero mamma (ma quanto è difficile chiamare quell'esserino con il suo nome?)
A casa.... tiralatte pronto, tetta mucca pronta, biberon pronto.... ok proviamo a rilassarci... e... magia pian piano il magico pistone fa uscire quantità di latte sempre maggiori!!! evviva!!!
Ehhhhhhhhh giààààààààààà, ma Ele ancora non collabora...
Comincia la fase studio di un milione e mezzo di documenti su come attaccare un bimbo che non ne vuol sapere al seno di sua madre... non c'è verso, a lei del mio seno non gliene frega nulla! Sarò sbagliata io? Boh... intanto continuo il mio menage a troi con tiralatte e biberon e piano piano arrivo a dare quasi completa soddisfazione alla piccola pulce che cresce con costanza... giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese troviamo la nostra quadra e... beh sì, Ele non si è mai attaccata al seno, ma il mio latte lo ha bevuto! A tratti mi sento una mucca, a tratti mi sento una mamma coraggio... ma quando riesco ad essere onesta con me stessa mi dico che alla fine ho trovato la soluzione più comoda per tutti, quella che faceva davvero per noi, senza che nessuno si sia sforzato più del necessario! Lo Smaro è felice, anche lui può contribuire, io riesco a dare il mio latte alla mia bimba e Ele riesce a vivere bene la sua innata pigrizia... ok! le cose cominciano a ingranare!
E quindi voi starete pensando che finalmente MammaFra è arrivata... ma vi deluderò... La Fra ancora non si sente pienamente MammaFra... la trasformazione da crisalide in farfalla è un processo davvero molto complicato e, se in natura avviene in pochi giorni,  dentro di me ha richiesto davvero tanto tempo...
Sono una donna slow e per imparare ad accettare che mia figlia è un pezzo fondamentale della mia vita beh, diciamo che ci ho messo un sacchissimo di tempo e ancora ogni giorno imparo ad amare in modo nuovo lo splendido folletto che è uscito dalla mia pancia ormai 5 anni fa....
Nulla è scontato nel nostro rapporto, nulla funziona come sta scritto in quei bellissimi libri che ti regalano quando dici al mondo che diventerai mamma, nulla è come dovrebbe essere e forse proprio accettando di imparare giorno per giorno, senza programmare ogni dettaglio si impara a volare insieme e si arriva a trovare la sintonia che sembrava non potesse arrivare... Nel mio caso la Fra si è sentita davvero MammaFra il giorno in cui la piccola pulce è andata a rovistare nel secchio della carta ed è tornata tutta felice con un pezzo di cartoncino in mano chiedendomi:"mamma lo ricicliamo insieme?"

P.S. la Fra è diventata MammaFra, anche grazie al confronto continuo con un sacco di persone conosciute nel mondo reale e in quello virtuale su cose marginali, come possono essere i pannolini lavabili, le fasce, il riciclo, il baratto, la creatività, la tiroidite di Hashimoto e per questo ci tiene a ringraziare pubblicamente tutti... Anna e Claudia, Lucia, Rita, Maria, Ale, tutte le mamme pannolinare di Non Solo Ciripà (e in particolare le ormai nonne dell'associazione con cui ha passato serate sia a piangere che a ridere), mamma Elena con il suo Ricki, Chiara, le mamme di Piasco, la mia mamma e il mio papà, le mie sorelle, le barattoline del gruppo facebook che sopportano i miei tempi biblici, gli amici di Santa Fosca ritrovati sul web, le mamme creative che mi insegnano cose nuove,  le persone speciali con cui il mio destino si incrocia e delle quali magari dimentico il nome o il volto, ma delle quali non dimentico cosa mi hanno insegnato, le amiche sartine che pur non avendo figli sopportano i miei noiosi e prolissi soliloqui. la redazione del BBmag che mi fa scrivere quel che mi passa per la testa e mi fa pure i complimenti... insomma proprio tutti quelli che ogni giorno mi incrociano nelle vari piani della mia esistenza!