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mercoledì 23 maggio 2012

Come salvare una borsa e...un gatto!



Ieri il mio gatto, che qui vedete tutto coccoloso, ha rischiato davvero di essere defenestrato... in un giorno solo ne ha combinata una dietro l'altra...ha rovinato una sedia, le lenzuola del letto di mia figlia e in ultimo una borsa praticamente nuova che mi piace particolarmente... Quando ho visto che mi aveva ridotto in brandelli un angolo della borsa ho davvero pensato di fargli la pelle!! Stamattina ero ancora arrabbiata, ma non volendomi arrendere a buttar via una borsa nuova ho cominciato a pensare come si poteva rimediare al danno subito.
Così son partita in spedizione al mercato del mercoledì per vedere se il mio banco di merceria preferito aveva qualcosa da consigliarmi. Mentre camminavo il mio cervello meditava su una soluzione... così mi son ricordata che a casa avevo del tulle verde e del tulle bianco, regali di un'amica creativa vicentina, La luna in Soffitta...arrivata a destinazione il progetto era abbastanza definito nella mia testa così ho chiesto alla mia spacciatrice di merceria varia se per caso aveva del tulle rosso e una qualche pezza adesiva rossa... La fortuna era dalla mia e ho trovato una pezza autoadesiva di quel materiale che si usa solitamente per aggiustare le tende da sole esattamente dello stesso colore della borsa e un pezzo di tulle rosso.
Son tornata di corsa a casa e ho preso ago, filo e forbici e mi son messa al lavoro! Innanzi tutto ho tagliato due pezze di tessuto adesivo da mettere una dentro e una fuori per coprire il buco, poi appena fatto il rattoppo, mi son messa all'opera per creare un fiore di tulle per coprire un po' la toppa, che anche se dello stesso colore un po' si vede comunque...
Così ho piegato in due la striscia di tulle rosso e ho passato l'ago con il filo in corrispondenza della piega...in modo da arricciarlo su se stesso per fare in centro del fiore, poi ho preso due cerchi di tulle bianco e li ho piegati in quattro e passati, prima uno e poi l'altro, con lo stesso filo arricciandoli intorno al al centro rosso. A questo punto ho piegato il tulle verde su se stesso più volte e l'ho cucito da un lato, sotto il fiore.
Ho cucito il tutto sulla toppa e poi con le forbici ho tagliuzzato un po' il verde per dargli una forma più simile a una foglia e il bianco, per dare un po' di volume, l'ho tagliato sul lato che avevo ripiegato. E la mia borsa? Beh è rinata! E il mio gatto?! Beh per questa volta ha avuto salva la vita!!

mercoledì 16 maggio 2012

Pranzo Goloso...ma sano! Un'idea veloce per mangiare sano, ma con gusto!

Ciao... in questi giorni lo spazio per la mia creatività è davvero limitato per cui non posso sbizzarrirmi troppo... stamattina però avevo voglia di mangiare qualcosa di buono e sfizioso...ma siccome devo stare attenta a quello che mangio e seguire una dieta, molto equilibrata e libera, ma ovviamente ipocalorica non potevo strafogarmi di schifezze... per cui sono andata dalla mia amica verduraia a km 0 e mi son guardata intorno... finalmente cominciano a comparire verdure un po' più allegre di quelle invernali! Mi son comprata un mazzo di ravanelli, una testa di insalata e un sedano (i pomodori li aveva finiti! E poi non sono ancora un granchè). Come inizio non è particolarmente allettante direte voi... ineffetti... non avete tutti i torti! Ma a casa ho lavato l'insalata (che era una lattuga croccantina) ho affettato i ravanelli e tagliato il sedano (tutto eh...anche le foglioline)...poi ho preso un po' di olive verdi e un po' di olive nere, cipolline sott'aceto (e non sono vietati dalla dieta...solo da usare con moderazione!) e le ho messe a dare un po' di allegria... poi avevo  previsto  di mangiare lo speck (80 gr per la precisione) e mi è venuta l'idea di tagliarlo a striscioline sottili sottili direttamente nella mia mega insalata... E per condire 10 gr di olio (ne ho 30 al giorno, ma spesso li avanzo) e come chicca qualche goccia di salsa di soia (non dovrei più mangiare soia per problemi alla tiroide, ma ogni tanto faccio un piccolo strappo alla regola perchè adoro la salsa di soia)!
Ma da bere?? Con un'insalata così sfiziosa ci voleva qualcosa di altrettanto gustoso... e allora... che c'è di meglio di un bel bicchiere di kefir d'acqua?
Ed ecco a voi il mio pranzetto goloso!
P.S. A breve sarà il mio orto sul bacone a fornirmi le verdure per questa ricetta! Vi devo postare le foto di come è diventato rigoglioso!

martedì 15 maggio 2012

Lievito Madre... come fare?! Ecco la storia di Guendalina, la prima delle mie due paste madri.

Se avete letto qualcuno dei miei post, forse già sapete che a casa mia si usa la pasta madre come lievito per preaparare pane, pizza e dolci... Oggi, illuminazione celeste, mi son resa conto che però ancora non vi ho raccontato nulla del mio lievito madre!
Circa una anno e mezzo fa, quasi per scherzo iniziai una specie di sfida con un collega... ottenere in casa la madre del lievito per panificare...Tutti e due ci siam messi alla ricerca di un metodo per ottenerle e... beh, devo dire che la sfida, almeno in un primo tempo la vinse lui... io continuavo a fare esperimenti, ma a me sta farina proprio non ne voleva sapere di mettersi a lievitare... Così mi sono intestardita e, per la disperazione di mio marito, non ho voluto smettere di provare finchè non ho ottenuto quel che volevo!
Guendalina al rinfresco
Ovviamente per trovare la "ricetta" giusta ho girato molto per il web e ne ho provate parecchie con scarso successo... Alla fine quella che poi mi ha dato la mia amata pasta madre numero 1...è stata la ricetta delle sorelle Simili presa su La ricetteria.
In pratica per far partire la prima lievitazione occorrono 200 gr di farina 0 (è consigliata la farina 0 perchè ha facilità di lievitazione), 100 gr di acqua (meglio se di bottiglia se l'acqua di casa vostra è dura) e 1 cucchiaino di miele, si impasta il tutto fino ad ottenere una palla di pasta e poi la si ripone in un barattolo di vetro, meglio se stretto e alto (e mi raccomando che sia di vetro e non di plastica!), coperto, ma non chiuso ermeticamente... è importante che passi un po' di aria per favorire la fermentazione degli zuccheri...
Guendalina rinfrescascata
Passate 48 ore si fa il primo rinfresco della vostra Pasta Madre ovvero si prendono 100 grammi dal primo impasto (il resto lo si butta), si agiungono 50 gr di acqua e 100/110 gr di farina, si impasta il tutto (consiglio di sciogliere il primo impasto nell'acqua e poi aggiungere la farina) fino ad ottenere un nuovo impasto sodo, si ripone il tutto nel barattolo di vetro e lo si lascia riposare per 24 ore per poi procedere a un nuovo rinfresco... la vostra pasta madre in embrione dovrebbe, già dopo il primo rinfresco fare delle piccole bolle dentro e cominciare a crescere un pochino... per sapere se effettivamente cresce il modo migliore è fare una tacca con un pennarello indelebile sul vostro barattolo di vetro in corrispondenza dell'altezza dell'impasto... se cresce lo si vedrà a colpo d'occhio! Se però ancora non succede nulla...  non disperate! Fate il secondo rinfresco e vedete che succede... se ancora non succede nulla... beh dopo altre 24 ore fatene un terzo... a questo punto la pasta madre dovrebbe essere partita... se così non fosse, mi sa che dovete ricominciare da capo proprio come ho fatto io!
Guendalina torna a casa per poter lievitare
Uno dei motivi per cui la vostra pasta madre potrebbe non essere partita bene è il freddo.. purtroppo per far fermentare i batteri ci vuole una temperatura di circa 20° C!! Per cui vi consiglio di fare l'esperimento o in estate con il caldo o in inverno con il riscaldamento acceso!
Man mano che rinfrescate la vostra pasta madre, questa prenderà forza e vita, ma è importante sapere che più una pasta madre è vecchia e più è buona, per cui non vi spaventate se le prime volte che userete la vostra pasta madre il risultato non vi soddisferà troppo...
Per i primi utilizzi è consigliabile non lanciarsi su prodotti che richiedano un'eccessiva lievitazione, per cui l'ideale è fare grissini o al massimo una pizza... c'è chi consiglia l'utilizzo di un pizzico di lievito di birra aggiunto all'impasto per aiutare il neonato lievito naturale e ineffetti all'inizio può essere veramente utile per non farsi scoraggiare, ma non ditelo a chi è un cultore della lievitazione naturale perchè inorridirà di sicuro!
Quando la vostra pasta madre avrà preso corpo non sarà necessario rinfrescare tutti i giorni, basterà farlo una volta ogni 4 o 5 giorni a meno che voi non abbiate bisogno di usarla più di frequente. E tra un rinfresco e l'altro la potrete tenere in frigo utilizzando un picccolo accorgimento, ovvero, dopo il rinfresco lasciatela per qualche ora fuori in modo che si inneschi il processo di lievitazione, poi riponetela, ma lasciando sempre il barattolo un po' aperto per farla respirare
Guendalina lievita...il segno nero è la tacca di riferimento
Quando vorrete usare vostro lievito naturale dovrete ricordarvi di raddoppiare le dosi al rinfresco fino ad averne a sufficienza per la vostra preparazione, per cui anzichè rinfrescare 100 gr, sarà utile rinfrescare 200gr di pasta madre con 100 gr di acqua e 200/220 di farina ed eventualmente con un successivo rinfresco raddoppiare ancora le dosi (400 gr - 200 ml - 400/440 gr).
Tenete presente che per  ottenere una pagnotta di circa 1 kg occorrono 250 gr di lievito madre, a cui si aggiungeranno 300 ml di acqua e 6/700 grammi di farina (lo stesso impasto base lo uso anche per la pizza),. Quindi calcolate che se volete fare i kg di pane avrete bisogno di 250 gr di lievito per l'impasto + 100 gr da tenere da parte per non perdere la vostra madre!
E se dopo aver letto il mio lungo sproloquio vi è passata la voglia di fare questo esperimento... beh, contattatemi! Guendalina (questo è il nome che ho affibbiato alla mia pasta madre) è prolifica e le piace che i suoi figli se ne vadano in giro per l'Italia... per cui... se volete evitare di fare questo esperimento e vi piacerebbe avere in casa un qualcosa che vi ricordi me... beh son disponibile a farvi avere un pezzettino della mia Guendalina!!
P.S. Per chi si stesse chiedendo che fine hannofatto il mio collega e la sua pasta madre... beh lui dopo un po' ha trascurato il suo lievito e si è rivolto a me per averne di nuovo!!! XD


domenica 6 maggio 2012

Sapone esfoliante allo zucchero di canna e cocco

Ed ecco a voi un altro dei miei infiniti pasticci pasticciosi!!
Alcune amiche mi hanno chiesto se potevo preparare loro uno scrub, così son partita alla caccia della ricetta giusta in giro per la rete e ne ho trovate tantissime, dalla più banali alle più complesse... Molte mi hanno colpita per la loro semplicità, come quella dello scrub coi fondi di caffè... ma siccome avevo piacere di fare una cosa un po' speciale che non fosse solo uno scrub e che si potesse usare sotto la doccia mi sono orientata verso una ricetta che contenesse anche del sapone.
Come spesso mi succede son partita da una ricetta della mitica Veggie su "la regina del sapone" e ci ho messo un pochino di farina del mio sacco... o meglio un pochino di... farina di cocco!
La ricetta originale prevede questi ingredienti:
100 gr. zucchero di canna integrale
50 gr. sapone di Marsiglia
50 ml olio extra vergine d'oliva
50 ml acqua
2 cucchiai avena decorticata
40 gocce o.e. limone
10 gocce o.e. cipresso
A questa ricetta ho apportato due piccole modifiche... Avendo in casa della farina di avena già pronta ne ho presi due cucchiai rasi, poi siccome non avevo l'olio essenziale di cipresso in casa ho pensato di usare dell'olio essenziale di eucalipto e dell'olio essenziale di lavanda. Poi siccome ho letto in giro per il web che anche il cocco è un ottimo esfoliante ho aggiunto 2 cucchiai di farina di cocco.
Per preparare l'impasto ho seguito le indicazioni di Veggie...
Con pazienza ho grattugiato un pezzo del sapone di Marsiglia che faccio io (e come sempre ho sognato di avere una grattugia elettrica per nn scorticarmi le mani!), poi ho messo zucchero e olio di oliva in una terrina e ho cominciato a miscelarli aggiungendo pian piano le due farine e gli olii essenziali. Quando mi sembrava fosse tutto ben mescolato ho aggiunto il sapone continuando a mescolare e poi l'acqua, poco alla volta per non esagerare.
Ottenuto un'impasto come quello che si vede nella foto qui sopra, ho preso un bel barattolone di vetro e ce l'ho messo dentro!
Per non sprecare nulla e per verificare come funzinava ho pensato di farmi una doccia... risultato...dopo averlo spalmato per benino sulle mie non troppo esili cosce usando una spugna e frizionando mi son ritrovata sempre con le stesse cosce tutt'altro che esili (ma mica speravo nel miracolo eh...) ma con una pelle bella liscia e morbida!!! Insomma... un altro pasticcio pasticcioso di cui vado fiera! Spero che anche le mie amiche lo apprezzeranno....
P.S. Amiche... continuate a tenere da parte i barattoli vuoti delle creme... così so dove mettere i miei esperimenti quando ve li porto!

venerdì 4 maggio 2012

Lisciva di cenere

Sono giorni che non posto qualcosa di nuovo...lo so!
Non mi sono dimenticata di voi e neppure mi è passata la voglia di fare esperimenti e follie, ma nell'ultimo mese ho dovuto rallentare molto i miei pasticci per via di un sacco di impegni di lavoro... alla fine avevo le mani che proprio non resistevano più e ieri ho DOVUTO dedicarmi a qualcosa di creativo/produttivo/pasticcione per non intristirmi!
Siccome avevo anche un milionedi altre cose da fare in casa ho pensato di dedicarmi a qualcosa che si facesse un po' da sè... Così mi son ricordata che è da un po' che ho finito la lisciva per il bucato!
L'ultima volta che sono andata a trovare i miei ho rubato loro un sacco pieno di cenere del caminetto, spiegando a mia mamma che non ero completamente impazzita e che con la sua canere avrei ottenuto un fantastico sbiancante da bucato! (la mia mamma ormai lo sa che ogni tanto parto per delle imprese strane e mi in genere mi guarda con sguardo scettico e alza le spalle rasseganta all'idea di avere una figlia strana, ma stavolta era molto interessata... forse perchè ricordava ancora i bucati con la cenere di quando era bambina!)
Andando a scartabellare tra le mie ricette ho ritrovato quella per fare la lisciva che avevo trovato sul blog della mia amata "Regina del Sapone".

Filtrando la cenere con il setaccio

Innanzi tutto ho preso il sacchetto in cui
avevo riposto la cenere, il pentolone più grosso che ho e un setaccio e ho cominciato a filtrare la cenere (i pezzi più grossi non li ho buttati via... giammai... ho scoperto che sono un buon concime per cui penso li utilizzerò per far prosperare il  mio orto da balcone!). Quest'operazione è stata un po' lunga e alla fine sembrava che nella mia cucina ci fosse stata una pioggia di lapilli e cenere vulcanica... ma questo solo perchè io non ho la pazienza di fare le cose con calma! Finito il filtraggio ho preso una brocca e ci ho versato dentro la cenere fine per riuscire a fare le giuste proporzioni cenere/acqua: 1 brocca di cenere/5 brocche di acqua.

Ecco il risultato dopo due ore di bollitura e dodici ore in "punizione"!

Ho riversato la cenere nel pentolone, aggiungendo l'acqua e ho messo il tutto sul fuoco. Son partita con una fiamma allegra per portare a bollore e poi ho messo al minimo dimenticandomi del tutto per più di un paio d'ore. Passato questo periodo ho spento il gas e messo in un angolo la pentola... in punizione per almeno 12 ore! Così le cenere si deposita sul fondo lasciando l'acqua/lisciva più pulita!

l'imbuto foderato

Stamattina ho controllato la pentola e visto che la cenere era ben depositata sul fondo son passata alla fase due... il filtraggio della lisciva. Ho tirato fuori il mio imbutone, l'ho "foderato" con uno straccio in cotone, ho rovistato in garage per trovare un po' di contenitori ad hoc tra tutti quelli che le mie amiche di baratto mi hanno spedito nei mesi scorsi e poi ho cominciato a versare l'acqua, che ormai però è vera e propria lisciva. E' importante fare attenzione e versare molto lentamente in modo da non alzare la cenere dal fondo.
Alla fine dell'operazione ho filtrato circa tre litri di lisciva... troppo poca per i miei gusti così, siccome avevo ancora della cenere ho messo su un secondo pentolone... domani, lavoro permettendo si riparte con il filtraggio!
Se decidete di fare anche voi la lisciva e avete bimbi piccoli in casa, fate molta attenzione a dove la riponete: è trasparente come acqua per cui è molto importante che venga conservata in contenitori dai quali a nessuno venga in mente di bere e con una bella scritta che ricorda cosa c'è dentro!
Se siete andati a leggervi il blog della Regina del Sapone che vi ho linkato sopra, già saprete perchè mi son messa a cuocere la cenere... se invece siete pigri... beh, per questa volta ve lo dico io a cosa serve la lisciva di cenere!
Ecco una delle mie bottiglie di lisciva
L'utilizzo per il quale io la prediligo è sicuramente come sbiancante in lavatrice: non ho mai amato i tanto pubblicizzati sbiancanti ottici, perchè ho sempre avuto la sensazione che il mio bucato uscisse esattamente come prima, l'anno scorso quando ho fatto la prima volta questo esperimento ero molto scettica e sicura che il risultato sarebbe stato altrettanto deludente... beh... mi son dovuta ricredere! La lisciva di cenere sbianca per davvero e per di più lascia sul bucato un profumo di pulito fantastico! Basta metterne un bicchiere nella vaschetta del detersivo all'inizio del ciclo di lavaggio, subito dopo che il getto d'acqua lo ha mandato nel cestello e il gioco è fatto!
Funziona anche molto bene come pulisci superfici (facendo però attenzione a non usarla su legno e marmo). Veggie la profuma con olii essenziali e la colora con coloranti alimentari in modo da non scambiarla per acqua da bere! Io per ora l'ho messa in un vecchio spruzzino scuro e ci ho scritto sopra lisciva.
Altro utilizzo possibile è per lavare le stoviglie, aggiungendone un pochino nell'acqua in cui mettete i piatti sporchi (ma attenzione usatene poca perchè è alcalina)... questo utilizzo però io non l'ho ancora sperimentato perchè a casa i piatti li lava il marito e lui solitamente non mette i piatti in ammollo preventivo!
Et voilà... ecco a cosa mi serve cuocere la cenere!!!
Ah già dimenticavo di dirvi... la fanghiglia che è rimasta sul fondo della pentola... beh... guai a voi se la buttate!!! La si può utilizzare per lavare pentole particolarmente sporche (è abrasiva), oppure si può usarla per fare un sapone di marsiglia dall'alto potere pulente... ma questo mi sa che ve lo racconto in un altro post! Per conservarla basta metterla in un contenitore chiuso e dura una vita!!